L’eccidio della Benedicta

La Comunità di Serravalle Scrivia conserva viva e vitale la Memoria dell'Eccidio nazifascista, consumato tra il 5 ed il 7 aprile del 1944, sulle vicine montagne di Bosio e Capanne di Marcarolo, nel cuore dell'Appennino Ligure- Alessandrino, ai danni di giovani partigiani e delle inermi popolazioni civili della zona. Un tragico evento che impose a Serravalle ed a molte famiglie serravallesi un pesante tributo in vite umane.

Sedici furono i ragazzi serravallesi che catturati alla Benedicta, vennero trucidati sul posto oppure deportati senza ritorno nei campi di sterminio nazisti:  Allegro Luigi, Bagnasco Sergio, Carrea Rino, Chiappella Adriano, Cosso Paolo, Cremonte Carlo, Gastaldo Giovanni, Grosso Enrico, Grosso Pietro, Icardi Enzo, Mazzarello Elio, Montecucco Enrico, Pontiggia Giuseppe, Sancristofaro Angelo, Segagliari Lorenzo (caduti alla Benedicta); Daffunchio Angelo (deceduto nel lager di Mauthausen).

Un Eccidio che ancora oggi suscita profondo sgomento, umana e civile indignazione, una severa inappellabile condanna morale, e che rappresentò una delle pagine più brutali della violenza nazifascista consumate nell'Italia del Nord, che ha legato indelebilmente al nome "Benedicta" la Memoria di uno degli eventi più importanti nella storia della Resistenza Alessandrina ed Italiana, della rinascita democratica del Paese.

Il 2 giugno 2007, l'Amministrazione Comunale di Serravalle Scrivia ha intitolato alla memoria dei "Ragazzi della Benedicta" il parco pubblico cittadino che circonda la storica Villa Caffarena (dimora asservita a comando militare germanico di zona, durante l'occupazione nazifascista), oggi sede della Biblioteca Civica "Roberto Allegri" e della Collezione di Arte Moderna cittadina.

Per iniziativa degli Enti Locali, dell'Isral, di singoli e di Associazioni, sui luoghi dell'Eccidio, in territorio del Comune di Bosio, nel cuore del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, intorno ai ruderi della Cascina Benedicta e del Sacrario dei Caduti è sorto il "Parco della Pace" che ricostruisce l'evento storico della Benedicta attraverso l'intersecarsi di itinerari turistici, culturali, didattici, ambientali, storici ed un Centro Rete Multimediale integrato nel progetto internazionale "Memoria delle Alpi" che accoglie ed informa i visitatori.


L'Eccidio della Benedicta

Il 7 aprile 1944 ingenti forze nazifasciste circondarono la Benedicta e le altre cascine dove erano dislocati partigiani e giovani renitenti alla leva fascista, colpendo duramente i giovani, spesso impossibilitati a difendersi per la mancanza di un adeguato armamento e di esperienza militare. Il rastrellamento proseguì per tutto il giorno e nella notte successiva. Molti partigiani, sfruttando la conoscenza del territorio, riuscirono a filtrare tra le maglie del rastrellamento, ma per centinaia di loro compagni non ci fu scampo. In diverse fasi i nazifascisti fucilarono 147 partigiani, altri caddero in combattimento; altri partigiani, fatti prigionieri, furono poi fucilati, il 19 maggio, al Passo del Turchino. Altri 400 partigiani furono catturati e avviati alla deportazione (quasi tutti a Mauthausen), ma 200 di loro riuscirono fortunosamente a fuggire, mentre i loro compagni lasciarono la vita nei campi di concentramento.

Il rastrellamento della Benedicta, che nelle intenzioni dei nazisti e dei fascisti avrebbe dovuto fare terra bruciata intorno alla Resistenza, non riuscì tuttavia a piegare lo spirito popolare. Anzi, proprio dalle ceneri della Benedicta il Movimento Partigiano, dopo aver avviato una riflessione anche spietata sugli errori compiuti, riuscì a riprendere vigore: la Divisione "Mingo", attiva nell'Ovadese, ebbe tra i suoi promotori proprio alcuni degli scampati alla Benedicta. Altri partigiani continuarono la loro esperienza in formazioni della Val Borbera e in altre divisioni partigiane dell'Appennino Alessandrino.

Nel 1996 il Presidente della Repubblica ha conferito alla Provincia di Alessandria la Medaglia d'Oro al Valore Militare per l'attività partigiana, con una motivazione che fa espresso riferimento all'Eccidio della Benedicta come evento emblematico della Resistenza del nostro territorio. Tre sono stati i Capi dello Stato che si sono recati in visita ufficiale al Sacrario e nei luoghi della strage per rendere omaggio ai Caduti della Benedicta, Giuseppe Saragat, Sandro Pertini e Carlo Azeglio Ciampi.


Approfondimenti

Associazione Memoria della Benedicta


Risorse on line

https://www.chiekete.eu/2022/04/07/benedicta-serravallesicadutiedeportati/
https://www.anpiserravallescrivia.it/la-benedicta/
https://www.isral.it/luoghi/la-benedicta/
https://www.isral.it/centro-di-documentazione-della-benedicta/